Sprache (lingua) percepita come uno Sport: Sprechen (il parlare), il leggere e lo scrivere vanno allenati.
Non solo i lapsus involontari (Freudsche Versprecher) possono avere conseguenze fatali: non sempre ciò che si pensa e ciò che si dice coincidono … e molto avviene inconsciamente. Anche scrivendo ci si imbatte in problemi, soprattutto se si parte dalla pronuncia.
Così Schpaghetti sarebbe la forma più naturale, ma con quattro consonanti di seguito tutt’altro che una bella parola.
Chi impara il tedesco conosce la regola seguente: all’inizio della parola (e della sillaba) davanti alla t e alla p la s si pronuncia «sch» come nella parola Schnee.
Riscontriamo un problema analogo scrivendo in italiano *spagetti.
Per gli amanti delle lingue questa forma appare come una spiacevole irritazione. Nonostante ciò, in tedesco, non viene più registrata come errore ortografico. Questa forma corrisponde alla pronuncia tedesca per questo tipo di pasta lunga, ma in italiano conduce direttamente ad una pronuncia sbagliata: con [dʒ] al posto di [g]. Il desiderio di semplificazione conduce ad una perdita di conoscenze grammaticali.
Chi invece conosce la regola valida nelle lingue romane come l’italiano o il francese sa che:
davanti alla e e alla i si pronuncia [dʒe] e [dʒi] o bene [ʒe] e [ʒi],
e sa cosa hanno in comune, al di là dell’aspetto culinario, spaghetti, funghi porcini e cinghiale. La h in italiano blocca la pronuncia sonora della g che precede.
Non sarebbe più semplice omettere la h per chi scrive in tedesco? Forse, ma questa piccola informazione potrebbe tornare utile per lo studio delle lingue e del loro sviluppo storico.
Un esempio interessante: la parola tedesca Ghetto nel dialetto veneziano viene pronunciata [geto] – e deriva da getto col significato di colata. Il riferimento storico è che nella Venezia del 1600 il quartiere delle fonderie era abitato soprattutto da ebrei. Storie come questa sull’origine di una parola contribuiscono non solo ad una maggiore consapevolezza nell’uso dei termini, ma anche ad un ampliamento del proprio orizzonte storico.
Il cervello va allenato ed è una verità lapalissiana, e non solo tra ricercatori delle neuroscienze, che un numero maggiore di collegamenti neuronali migliora l’efficienza della memoria.
In breve: in questo caso il meno non è di più.
*L’asterisco indica le forme grammaticalmente scorrette.
@ ..….…. bine -))):-